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Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico

675949
Garibaldi, Giuseppe 50 occorrenze
  • 1870
  • Fratelli Rechiedei
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico

Della S. V. Re dei Re e Pastore dei Pastori l’ultimo dei servi e figli DOMENICO GUSMAN

Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico

Intanto prostrato al sacro piede della S. V. imploro per me e per questi miei collaboratori e compagni, l’apostolica benedizione e mi dichiaro»

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e la sera dopo la preghiera e dopo innumerevoli meriti acquistati, sono da me benedetti con la papale benedizione che V. S. mi concedette di largire

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Io crederei, Beatissimo Padre, che a rimunerare in qualche modo la fede ardente del sig. Duca, V. S. dovesse avere la benignità di conferire o a lui

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presenza del capo s’inginocchiò, e chiese la vita per amore di Dio.

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sorretti ora da ventimila soldati del due Dicembre si son rifatti arditi e, perversi!, hanno dimenticato che vi devono l’infame loro esistenza! In S

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chiesero impauriti la vita dopo che s’erano macchiati contro i loro vincitori con atti infami da veri vandali quali sono e saranno sempre. Se la mia penna

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sempre ministri di marina che non s’intendono di mare, e quindi incapaci di stimolare una professione che può fare dell’Italia una delle più importanti e

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così s’era acceso per lei di altissimo affetto. Clelia vinceva di beltà le più leggiadre donzelle di Roma, e forse era altera e non vaga di amori, ma

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, - proseguì, - m’incarica di dire a V. S. che egli desidera avere due statuette di santi per adornare l’entrata del suo oratorio». «E di qual grandezza vuole

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ameno praticello. Il tempo s’era rasserenato, alcune raffiche di vento, resto della notturna tempesta, colpivano ancora le cime delle secolari piante

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. Il capitano Thompson, ardente di obbedire al desiderio della padroncina, s’era perfino scordato di consultare il barometro; ed il barometro abbassava

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Ma il prete ne ha fatto la Rotonda, come del Foro Romano, ove s’adunavano i padroni del mondo per discuterne le sorti, ne fece un Campo Vaccino

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un maroso gigantesco come una montagna s’infranse sul trinchetto, lo sfondò e dié così agio alla bufera di continuare la sua opera di distruzione

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era copiarli. Fra i grandi maestri essa s’era fatta un idolo del Buonarroti e seguiva la sua scuola mista d’ogni studio artistico e gentile. Davanti

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padre?» diceva Silvia piangendo alla figlia. «Egli non s’è mischiato mai in affari compromettenti, che era liberale sì e odiava i preti com’essi

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dalle frontiere e si avrà un’idea dell’infernale perversità con cui da Firenze s’ingannava il popolo di Roma e gli eroici suoi amici. E i tiri di

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molti chiesero di rimanere e seguire la sorte dei proscritti, poiché non v’è milite per poco onorevole che egli sia (degli italiani s’intende), che

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macchinalmente le tre pietose. Tutte avevano fatto parte di quel popolo che per un pezzo vittorioso, aveva inseguito i mercenari sino al ponte S. Angelo e

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notte. Orazio inoltre, benché non fosse uomo di mare, s’era accorto prima ancora dell’imbrunire che lo Yacht ch’egli non aveva perduto di vista dopo

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impossibile immaginare quanto lo spirito satanico s’impossessi di loro, e li renda fermi nella infernale impenitenza. Non si lasciano fuggire un accento

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armi esistenti fuori di porta S. Paolo da lui condotta coll’intrepidezza spiegata in cento combattimenti era fallita per l’ovvia ragione che la

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senza far motto ai compagni i quali continuavano a seguirlo, s’avviava al luogo indicato, ove Camilla, vestita a lutto, stava inginocchiata accanto ad

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quindici anni Muzio era un tipo di perfezione, Gli artisti di Roma che lo videro s’invaghirono delle sue forme e lo richiesero di stare a modello per

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s’imbarcarono tutti, dirigendosi a Capo-Liberi, Qui mi toccherebbe dir qualche cosa ancora dei preti, ma ne risparmierò il tedio al lettore. È una

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’assenza dell’amante che ella ama con tutta l’anima, la donna un po’ di galanteria l’accetta sempre volentieri, s’intende bene senza far torto al lontano

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’anima d’entrambi e l’ombra della notte copriva su quelle interessanti fisonomie un aspetto di mestizia, di disperazione, di dolore che s’andavano a

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terreno seminato di cadaveri, le grida dei morenti e la spossatezza propria. «Siam vincitori! Abbiamo fugato il nemico!» e tutti i crocchi s

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questa, inarcando certe ciglia leonine, si mantenne tra un tavolino ed il prelato a cui sarebbe stato impossibile poterla raggiungere s’anco fosse stato

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reverenza al mondo s’andavan dicendo fra loro: «Che bei salami! Se ne hanno esposti per mostra tre, vuol dire che ne ha molti il pizzicagnolo». Nella

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cospicue oggi è seminato di macerie e presenta all’attonito passeggiero un’immagine di desolazione e di morte. I miserabili abitatori che s’incontrano

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papalini irrompeva contro il portone del lanificio. Di dentro s’eran smorzati tutti i lumi in modo che i birri, veduti dai nostri, non potevano

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Bassi, sbarcarono nelle foci del Po. Anita nelle braccia dell’uomo del suo cuore sbarcò morente! Gli altri nove bragozzi s’erano arresi alla squadra

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richiedere per se stesse il ricambio affermando la propria deformità) gli si fa sentire la pietà a traverso un’umiliante protezione e quando non s

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increspata del Tevere. Le sponde del fiume fangose e solcate dagli scoli dei campi dove ogni fosso s’era fatto torrente non presentavano approdo, o

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Eran le undici della notte. Le gondole ingombravano i canali di Venezia e la piazza S. Marco, illuminata a giorno, era sì affollata di gente, da non

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non pontificio, s’era offerto a servire da domestico il principe T., che ben volentieri lo prese seco. Con lui venne a Venezia e mentre il padrone s

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, copriva col nero suo manto la città eterna. Per le vie silenziose, i passanti s’eran fatti più radi, l’ombre dei palagi e dei monumenti si confondevano

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conosciamo e s’incamminavano verso l’abitato. Con che gioia si abbracciassero padre, madre e figlia lo lascio pensare a voi, dopo tanti disagi e tanti

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. Nel breviario Romano approvato dal Concilio di Trento a pagina 498 sez. IV. Notturno II. (edizione di Venezia anno 1740) esiste una lettera di S

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loro poco vogliosi di venire a combattimenti, invece di seguire vie praticabili, s’intricavano nel folto del bosco ove, chiama di qua rispondi di là, vi

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principe I..., che con la famiglia s’era trovata ai bagni marini di Porto d’Anzo, essendosi avvicinata colle sue damigelle all’orlo del bosco, era stata, a

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«E Nanna e Maria (tale era il nome della compagna di Nanna) s’erano anch’esse avvicinate allo sventurato giovane e si affannavano, ma invano, a

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. Far il birro al Negromante del Vaticano, obbligarli a soggiacere al governo del S. Uffizio. Rinunziare alla capitale d’Italia, proclamata dallo

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, quell’esercito straniero, che sbarcato a Civitavecchia, se ne era con fraude impadronito, e col fallace titolo d’amico, s’avanzava su Roma, beffandosi

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, guidando un drappello di giovani aveano assaltato porta S. Paolo, disarmato alcune guardie ed incamminanvansi fuori ove dovevasi trovare un deposito d’armi

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circostanze da noi conosciute. Veramente la condizione dell’ultimo rampollo della famiglia Pompeo, s’era migliorata assai in questi ultimi tempi. Siccio

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Romano, che erano avvezzi a disprezzare. Giulia, infastidita dall’indecorosa conversazione, s’alzò con contegno altero e dimandò di ritirarsi. I nostri

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trovar altro che solitudine e deserto fu più sorpreso ancora quando, seguendo la compagnia nell’interno del castello, s’accorse che in uno splendido

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L’uomo nasce più grande in questa terra ne sono una prova i grandi delitti che vi si commettono (Alfieri) «Nacqui nella piccola città di S.... nello

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